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Revisori dei conti degli enti locali a confronto sugli equilibri di bilancio

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di Alfonso Mario Massaro - Rubrica a cura di Ancrel

In un suo famoso brano il celebre cantautore Lucio Dalla, accompagnato da una eccellente melodia, cantava «Qui dove il mare luccica e tira forte il vento, su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento, un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto, poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto». Parafrasando il testo e munendosi di fervida immaginazione quanto basta, l’accostamento alla tematica oggetto del Seminario “La gestione degli equilibri: i controlli e i pareri del revisore - criticità e disequilibri” organizzato da Ancrel Campania in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torre Annunziata, tenutosi nella suggestiva Sala Consiliare del Palazzo Municipale della splendida Città di Sorrento, ha permesso agli astanti di immedesimarsi nella scena palesata dalla canzone e, quindi, di accomunarla al momento in cui il professionista incaricato della revisione di un ente locale prende atto della critica situazione economico-finanziaria in cui versa un ente poco virtuoso sottoposto alla “prova” della verifica degli Equilibri di bilancio. Le componenti ci sono tutte: il mare, una vecchia terrazza davanti al Golfo di Sorrento, un uomo (il revisore), la ragazza dopo che aveva pianto (l’ente), il canto che ricomincia (il ripristino degli equilibri).

La trattazione degli argomenti a oggetto della proficua giornata di formazione svoltasi è stata preceduta dai saluti di benvenuto, partecipati dal Consigliere comunale Giuseppe D’Esposito, in rappresentanza del sindaco del Comune di Sorrento che ha patrocinato l’evento, nonché dal Presidente dell’Ancrel Campania, Paola Giordano, e dal Presidente dell’Odcec di Torre Annunziata, Giuseppe Crescitelli.

Dopo l’intervento introduttivo del sottoscritto con il quale è stata illustrata la normativa vigente e come la verifica degli equilibri di bilancio debba fare riferimento a “ventaglio” sull’intera attività di controllo che l’Organo di revisione deve porre in essere per dare compiuta esecuzione alle funzioni attribuitegli dal Dlgs 18 agosto 2000 n. 267 (Testo unico degli enti locali -Tuel), e in particolare dall’articolo 239, le successive relazioni hanno assunto un taglio pratico e funzionale alla didattica del seminario.

Marco Castellani, Presidente Nazionale dell’Ancrel, è entrato con la sua relazione nel vivo dell’operatività tecnica alla quale il revisore è chiamato a conformarsi nella pratica, in particolare soffermandosi sulle metodologie da adottare nella verifica degli Equilibri di Bilancio e degli Equilibri complessivi (W1 - Equilibrio finale (o risultato di competenza, W2 - Equilibrio di bilancio, W3 - Equilibrio complessivo). Inoltre, ha proposto la trattazione di quanto nello specifico è previsto dal Dlgs 118/2011, e sulle conseguenze del mancato raggiungimento degli equilibri anche in funzione dell’evoluzione, in corso d’opera, della normativa di riferimento che a partire dal 2026 delineerà, sotto questo aspetto, per gli enti locali scenari completamenti diversi da quelli attuali. Una particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti concernenti il monitoraggio della corretta applicazione, da parte degli enti locali, delle modalità di contabilizzazione del Fondo anticipazioni di liquidità (Fal) e della verifica della congruità delle diverse tipologie di fondi accantonamento. Inoltre, è stato sottolineato come gli enti anche prima della verifica degli equilibri dovranno intervenire sul bilancio 2024/2026 per renderlo coerente con il riparto del concorso alla finanza pubblica i cui dettagli per comuni, province e città metropolitane è stato reso noto con la pubblicazione del Dm 29 marzo 20204. Infine, di grande interesse è risultata la trattazione delle modalità di verifica della corretta applicazione delle disposizioni in tema di utilizzo dell’avanzo vincolato e accantonato; forte è stato il richiamo dell’attenzione dei revisori presenti sul rispetto della disciplina particolarmente stringente dettata, dai principi contabili, in tema di utilizzo delle quote accantonate del risultato di amministrazione dell’esercizio precedente non ancora approvato (punto 9.2. dell’allegato 4/2 al Dlgs 118/2011), nonché della verifica del rispetto degli obblighi normativi in tema di tempestività dei pagamenti, della corretta alimentazione, da parte degli enti locali, della piattaforma elettronica per i crediti commerciali (Pcc), l’attuazione delle misure organizzative volte a intensificare il controllo sul rispetto dei tempi di pagamento, tra cui l’obbligo per gli enti di assegnare ai dirigenti responsabili dei pagamenti delle fatture commerciali specifici obiettivi annuali relativi al rispetto dei tempi di pagamento, integrando i rispettivi contratti individuali (articolo 4-bis del decreto legge 24 febbraio 2023 n. 13).

A seguire Carmine Cossiga ha brillantemente trattato lo spinoso argomento afferente alla regolarità del calcolo, a rendiconto, dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità – Fcde soffermandosi con certosina puntualità sul necessario controllo dei residui attivi e passivi, ovvero sulla fase di accertamento ordinario dei residui. Quindi, facendo uso di una dialettica di sintesi fuori dal comune, Cossiga, con dovizia di particolari, ha accentrato il suo intervento sulla verifica delle ragioni del mantenimento delle poste attive (e passive) del bilancio, attraverso atti di ricognizione e di aggiornamento delle ragioni del credito, specie per i residui attivi con anzianità superiore ai cinque anni o che superano il loro naturale tempo di prescrizione, per i quali è necessario, anche, comprovare l’esistenza di eventuali atti interruttivi della prescrizione.

In ultimo, l’attenzione dei revisori presenti è stata ulteriormente sollecitata, attraverso un’oratoria di semplice ascolto e allo stesso tempo di grande contenuto tecnico, a voce di Gaetano Virtuoso che, dall’alto della sua pluriennale esperienza nelle vesti di Segretario Generale di enti di grandi dimensioni in generale, ed in particolare in quella di Segretario Generale del Comune di Napoli, ha proposto un intervento “costituzionalmente orientato”. Tant’è che forte è stato il richiamo da parte sua al contenuto dell’articolo 97 della Costituzione definita dallo stesso “la sua Bibbia”. Partendo dal canone costituzionale che vuole che le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico, e che i pubblici uffici siano organizzati in modo tale che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione, è giunto a definire il bilancio come un bene pubblico, accomunando detta definizione al suo personale convincimento che in quanto tale, il bilancio, è anche un “valore pubblico”. Definizione quest’ultima mutuata dalle norme sulla performance; infatti, ha specificato che “valore pubblico” è da intendersi come il soddisfacimento delle attese dei cittadini rispetto alla qualità dei servizi. Sulla scorta di quanto asserito Virtuoso ha sottolineato convintamente che la ricerca degli equilibri costituisce il presupposto cardine per l’ottenimento del buon andamento della pubblica amministrazione. In chiusura di intervento, lo stesso, si è soffermato quindi sulla esperienza vissuta nelle funzioni di Segretario Generale del Comune di Napoli, in particolare di componente Osl al tempo del dissesto del comune di Napoli, veicolando ai presenti l’importanza della leale collaborazione tra gli uffici della pubblica amministrazione a salvaguardia del citato buon andamento. Leale collaborazione che gli permise di scrivere un nuovo corso nella disciplina che regolava allora il dissesto e il risanamento per gli enti locali dissestati: l’applicazione della procedura semplificata della quale se ne è dichiarato il “padre”.

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